martedì 29 settembre 2009

Eminem. Relapse.


Marshall Matters aka Eminem. Il successo se l’è conquistato a colpi di rime e beat pesanti. E’ salito in cima, ha guardato tutti da una distanza apparentemente incolmabile. Per poi cadere, forse senza paracadute, tra chi lo voleva finito o addirittura eternamente alle prese coi suoi problemi personali. Eminem, il rapper bianco per eccellenza, punto di rottura all’interno di una cultura originariamente black, scoperto e portato alla ribalta da uno dei più grandi produttori hip-hop americani, quel Dr Dre che ritorna ora prepotentemente dietro il campionatore, esce finalmente allo scoperto. E Relapse è l’album che conferma tutte le doti dell’mc di Detroit, in parte andate perse nel suo precedente lavoro. Torna l’ispirazione, il ritmo, la voglia di guardarsi dentro, tutti ingredienti che ritroviamo ampiamente in tracce del calibro di My Mom (nuovo confronto senza mezzi termini con la madre), Same Song & Dance e Deja Vu. Ma non manca la vena ironica, figlia della mente geniale del lato Slim Shady di Marshall Matters, quell’alter ego a volte rinnegato che spruzza veleno sullo show business caricaturale di We Made You. La pseudo pausa di riflessione durata quattro anni ci ha riconsegnato un Eminem in gran forma e Relapse è un disco duro, tagliente, lontano dal modo di intendere il rap come puro intrattenimento, ma frutto di un viaggio teso e complicato che lo ha portato fuori dal suo tunnel personale e musicale.
Bentornato Em!

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